da un’idea di Umberto Orsini e Massimo Popolizio
e con FLAVIO FRANCUCCI e DIAMARA FERRERO
regia di Massimo Popolizio
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
video Lorenzo Letizia
luci Carlo Pediani
suono Alessandro Saviozzi
assistente alla regia Mario Scandale
Produzione Compagnia Umberto Orsini
Con un rovesciamento della percezione del tempo tipica dei sogni un vecchio attore, nella mezz’ora che lo
separa dall’entrare in scena per recitare da protagonista nel “Temporale” di Strindberg, si ritrova a rivivere
in un tempo senza fine alcuni momenti della propria vita. La colonna sonora della realtà di un teatro che si
sta animando fuori dal suo camerino diventa il pretesto e l’invito a volte spensierato e a volte commosso ad
aggirarsi e addirittura a dialogare con i fantasmi del proprio passato in un mescolarsi senza logica
temporale dove un suono ne evoca un altro una risata riporta ad un momento di gioia un lungo silenzio ad
una perdita lontana nel tempo. Massimo Popolizio ha voluto aggirarsi intorno alla figura dell’attore con la
delicatezza con cui si cerca di svelare dei segreti che vogliono comunque restare misteriosi e offrire un
ritratto di artista che si stacchi da ogni intento celebrativo. In una scenografia di forte impatto evocativo
dove il suono e le immagini creano un dialogo immaginario col protagonista si assiste al lungo viaggio verso
quel “Temporale” che viene vissuto come un’ultima meta non ancora raggiunta ma appena rimandata.
Orsini si lascia guidare da Popolizio con la fiducia del vecchio attore che affida alla discrezione del più
giovane il compito di raccontare frammenti della sua vita e la storia del nostro paese dal dopoguerra ad
oggi.