Nella scena, un maestoso libro si staglia, custode dell'anima delle storie, da cui sgorga un incanto senza
fine. Le sue pagine respirano vita, dando voce alle vicende del nostro Brutto Anatroccolo e oltre: la
delicata storia della Piccola Fiammiferaia, il dramma di Violetta, i travolgenti avvenimenti di Don
Giovanni, la magia dei personaggi di Pinocchio e molte altre ancora.
In questa rilettura del Brutto Anatroccolo, la semplicità si sposa con la suggestione, creando un mondo
di pura fantasia che celebra il potere dei libri come sorgente inesauribile di ispirazione e meraviglia.
Come un caleidoscopio incantato, queste pagine si dipanano in un fluire di immagini e poesia,
evocando l'incanto dei libri illustrati per i più piccoli.
Ad impreziosire ulteriormente la scena contribuiscono i costumi, ideati non secondo canoni
tradizionali, ma con un tocco di modernità che li rende ancor più affascinanti.
Cicogna
Partendo dall'analisi della cicogna, il costume richiama quello di un aviatore, incorporando tutti gli
elementi presenti nel prologo. Ad esempio, l'essere partenopeo è stato reso visivamente attraverso una
maschera che evoca sia Pulcinella che una cicogna. Il costume della cicogna è principalmente ispirato al
mondo dell'aeronautica e dell'aviazione, con delle ali che richiamano vagamente lo stile di Leonardo Da
Vinci, ma con un evidente omaggio alla cultura napoletana. La nostra cicogna non trasporta un sacco
pieno di uova, bensì un carrello colmo di esse, che al contempo ricorda una carrozzina e un veicolo,
con lo scopo di stimolare l'immaginazione del giovane pubblico.
Muto
Il personaggio di Muto trae ispirazione dalla figura di Charlot, poiché l'obiettivo era quello di creare un
chiaro omaggio al cinema muto, mentre al contempo rappresentare un individuo malinconico, il cui
abbigliamento non si adatta visivamente alla sua vera natura, considerando che Muto non è un'anatra,
bensì un cigno. Nell'ultima scena, Muto si trasformerà in un cigno, assumendo il ruolo di direttore
d'orchestra e indossando un meraviglioso frac bianco.
Anatroccoli
I costumi della madre, dei fratelli e della sorella di Muto sono stati ideati con l'intento di evocare
l'immagine dell'anatra attraverso l'uso dei colori. Ad esempio, i cappelli richiamano ture di colore
arancione ricordano le zampe dell'anatra. L'unico elemento esplicitamente riconducibile è la coda di
anatra, presente su tutti i costumi.
La Piccola Fiammiferaia
Fiammi è stata concepita con l'intento di comunicare immediatamente l'immagine di una bambina
povera che vive per le strade, ma con un'anima poetica. Indossa un lunghissimo cappotto e un
grandissimo cappello, entrambi donati, che contribuiscono a definire il suo carattere e la sua storia.
Gatto e Volpe
Il Gatto e la Volpe si presentano chiaramente come due personaggi sgangherati che fanno parte del
mondo circense. Seguendo l'idea di Carlo Collodi, Volpe è rappresentato come zoppo, mentre Gatto è
cieco. A differenza di Volpe, Gatto ha un'aria più felina, quasi elegante, ma nello stesso tempo
trasandata. Indossa un cappello "tam o' shanter" e un kilt. Volpe, essendo un canide, appare meno
"raffinato" rispetto a Gatto, e ciò è evidente nei loro costumi.
Pagliacci
Pagliaccio 1 e Pagliaccio 2 sono costumi pensati per facilitare il cambio di scena. Nel nostro caso
saranno indossati da Mamma e Sorella che prepareranno la scena di Gatto e Volpe.
Direttore d’orchestra e Cantanti
Nell'epilogo, Muto si trasformerà in un cigno e assumerà il ruolo di direttore d'orchestra, indossando un
impeccabile frac bianco. Nel frattempo, i fratelli, ormai affermati cantanti, sfoggeranno eleganti abiti da
sera, completando così la loro trasformazione e il loro successo.
Josephin Capozzi