Musica di GIACOMO PUCCINI
Libretto di Giuseppe Adami
Edizioni Sonzogno

Magda Valentina Varriale
Lisette Nofar Yacobi
Ruggero Galeano Salas
Prunier Enrico Casari
Rambaldo Marcello Rosiello
Périchaud/Un maggiordomo Daniele Cusari
Gobin Sebastiano Cicciarella
Crébillon/Rabbonier Giuseppe Serreli
Ivette/Georgette Vittoria Licostini (Accademia AMO)
Bianca/Lolette Francesca Mercuriali (Accademia AMO)
Suzy/Gabrielle Caterina Dellaere

Direttore Jordi Bernàcer
Regia Stefano Vizioli
Coreografie Pierluigi Vanelli
Scene Cristian Taraborrelli
Costumi Angela Buscemi
Light designer Vincenzo Raponi

Orchestra Filarmonica Italiana
Coro Sinfonico di Milano
Maestro del Coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coproduzione con Fondazione Arena di Verona

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Puccini mi ha sempre portato fortuna, pur non essendoci un rapporto semplice tra di noi, a volte il compositore inibisce la libertà al regista dal momento che descrive minuziosamente tutto quello che deve succedere in scena. La rondine è un’opera atipica nel panorama delle opere pucciniane, prima di tutto la protagonista non muore di morte orribile, tisi, morte per stenti, suicidi (ce ne sono almeno 4 nella non certo sterminata produzione del nostro). È un titolo che amo profondamente: ebbi la fortuna negli anni ‘80 di fare da assistente a Pierluigi Samaritani che per primo mise in scena a Bologna la terza versione di questo titolo, quindi me la studiai un po’ al piano e confrontai, grazie allo straordinario studio di Alfredo Mandelli e alle illuminanti pagine di Michele Girardi, le tre versioni che Puccini ha elaborato. Come regista chiamato ora in causa resto del parere che, al contrario di Madama Butterfly dove la ultima versione del 1906 è sicuramente la più celebrata, qui vince in assoluto la prima versione, dove il personaggio di Magda nel corso della trama acquisisce un senso di indipendenza proto-femminista e il taglio drammatico e musicale è sintetico e drammaticamente coerente. Le analogie con Traviata sono fondamentalmente due: la prima è che anche in Rondine una cortigiana di alto bordo ha fremiti e nostalgie di amore puro e devoto; la seconda è che un provincialotto di media estrazione sociale riesce a fare breccia nel cuore deluso e inaridito della protagonista. Ma qui finiscono le analogie: al contrario di Violetta, che per redimersi dalla sua vita scandalosa e offensiva deve espiare con il sacrificio e la morte, cosi la morale benpensante dell’epoca è tranquillizzata (“ti perdono solo perché muori”.), nella Rondine abbiamo una donna che, messa davanti alla scelta se chiudersi in provincia a fare figli con la suocera fissa in casa a controllarla e giudicarla, decide di ritornare alla sua vecchia vita di sempre, richiudendosi in un bozzolo di lusso sfrenato, rinunciando sì ad un ideale d’amore vero ma almeno mantenendo una propria libertà e indipendenza davanti allo spaventoso progetto di vita che il povero Ruggero, nella sua incrollabile dipendenza dalle decisioni materne, le prospetta. Sia la trama che soprattutto la scrittura musicale mi sembrano piuttosto lontani dall'estetica verista coeva, Puccini è sempre stato un compositore onnivoro, affamato di novità, sensazioni, moduli nuovi e diversi: nel '17 era già reduce dall'esperienza americana, le numerose citazioni di balli "stranieri" è presente in tutta la Rondine, per non parlare dell'europeizzazione della sua scrittura orchestrale: Debussy in primis ma anche Stravinsky e Ravel fanno capolino ovunque, mischiati con Jazz, Gershwin.. Forse si può parlare di una terza analogia con Traviata: una delle protagoniste dell’opera è proprio Parigi, la città dalle mille luci e tentazioni che affascina, stritola, seduce ed inebria nel suo ruolo di popoloso deserto. Puccini connota La rondine in una metà ‘800, ma vista la sensualità della trama, sentivo l’esigenza, insieme con la costumista Buscemi e lo scenografo Taraborrelli, di identificare un’epoca che accarezzasse i corpi femminili in modo meno ridondante ed eccessivo. Abbiamo puntato su una Parigi anni ’50, l’epoca della grande sartoria degli Shuberth, dei primi Balenciaga, contrapponendola nel secondo atto agli ambienti “alternativi” e fumosi frequentati dalle giovanissime Juliette Greco e muse consimili e storditi dalle violenze dei balli Apaches. Il terzo atto, che parla di una ipotetica Costa Azzurra, si risolve in una modesta stanza d’albergo dove due amanti, con il testosterone al massimo, si chiudono per fare l’amore in continuazione: è un mondo illusorio e fittizio perché il denaro, altro importantissimo elemento drammatico nell’opera, viene a mancare. Magda e Ruggero sono felici e beati ma anche tanto squattrinati, e questo alla fine si evince dalle piccole rinunce e da un certo squallore di fondo che farà optare Magda per la scelta definitiva e francamente più giusta per entrambi.
Stefano Vizioli
Nato ad Alcoi, in Spagna, il direttore d'orchestra Jordi Bernàcer ha iniziato a studiare musica all'età di sei anni. Si è diplomato in flauto presso il Conservatorio di Valencia e in Direzione d'orchestra al Conservatorio di Vienna, dove si è laureato sotto la guida di Georg Mark e Reinhard Schwarz. Jordi è stato assistente di Riccardo Chailly, Sir Andrew Davis, Valery Gergiev, Nicola Luisotti, Zubin Mehta, Georges Prêtre e in particolare, di Maestro Lorin Maazel, che lo ha nominato Direttore Associato al Castleton Festival nel 2007. Nel 2015, Jordi è stato nominato Direttore Residente alla San Francisco Opera, ricoprendo la posizione per tre stagioni. Dopo il suo debutto al Palau de les Arts di Valencia con Manon di Massenet nel 2010, dirige regolarmente in teatri prestigiosi tra cui il Wiener Staatsoper, la Deutsche Oper Berlin, la Semperoper di Dresda, il San Carlo di Napoli, il Teatro dell'Opera di Roma, il Regio di Torino, il Carlo Felice di Genova, il Mariinsky di San Pietroburgo, il Bolshoi di Mosca, il Teatro Real di Madrid, il Teatro de la Zarzuela di Madrid, la Maestranza di Siviglia, il Colón di Buenos Aires, la Budapest Opera, la Los Angeles Opera, la San Francisco Opera, l'Opéra Royal de Wallonie, il Royal Opera House Muscat. Si è esibito regolarmente in festival come l'Arena di Verona, Caracalla, Macerata, Lubiana, Abu Dhabi Classic, La Coruña, Peralada, Santander e Valle d'Itria. Oltre alle apparizioni operistiche, Jordi è attivo anche nel repertorio sinfonico. È stato ospite delle principali orchestre spagnole tra cui l'Orquesta Nacional de España, la Sinfónica de la RTVE, la Nacional de Catalunya, la Sinfónica de Tenerife, nonché la Baden-Baden Philharmonie, la Kammerorchester Berlin, la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma, la National Symphony of Estonia, la Lithuanian State Symphony, la Budapest Philharmonic Orchestra, la Szeged Symphony, la Savaria Symphony, l'Orchestra da Camera di Praga. Jordi ha lavorato con solisti come Alena Baeva, Michele Campanella, Katia e Marielle Labèque, Daniel Ottensamer, Javier Perianes, Jean-Guihen Queyras o Frank Peter Zimmermann. Dal 2012 ha una lunga collaborazione con Plácido Domingo dirigendo diversi concerti delle sue produzioni operistiche e di concerto. Tra le sue incisioni discografiche figurano registrazioni per Warner Classics e una registrazione RAI di Carmina Burana con la coreografia di Shen Wei al Teatro San Carlo di Napoli.
Stefano Vizioli, diplomato con il massimo dei voti e la lode in pianoforte e regista di fama internazionale, ha lavorato con direttori d’orchestra quali Riccardo Muti, Claudio Abbado, Bruno Bartoletti, Michele Mariotti, Daniele Gatti, Ottavio Dantone e ha creato regie in tutto il mondo, dalla Scala di Milano al Lyric Opera di Chicago, dalla Fenice di Venezia al NCPA di Pechino al Colon di Buenos Aires. Molte sono le sue produzioni in DVD, quali Don Pasquale, il Trovatore, Rigoletto, Madama Butterfy, I due Figaro, Luisa Miller, Motezuma, Il Barbiere di Siviglia, La Dori. Ha realizzato trasmissioni radiotelevisive per la Rai inerenti al mondo della lirica. Diverse produzioni sono legate alla riscoperta in tempi moderni di capolavori del Barocco, quali la Veremonda di Francesco Cavalli, rappresentata nel 2015 allo Spoleto Festival USA, e per la quale è stato pubblicato The Veremonda Resurrection di Allison Zurfluh ed. Gli Ori, Motezuma di Antonio Vivaldi al Sâo Carlos di Lisbona, I due Figaro di Michele Carafa al Rossini Festival di Bad Wilbad, La Dori di Pietro Antonio Cesti al Festival di Musica Antica di Innsbruck. Sua è inoltre la prima esecuzione in Italia di Notte di Maggio di Rimsky Korsakov al Comunale di Bologna. Ampia è stata la collaborazione con artisti moderni e contemporanei quali Ugo Nespolo, Gianni Dessì, Renato Guttuso, Luigi Veronesi, Milo Manara. Nel nome di una cultural diplomacy ha creato con il musicista Aaron Carpenè progetti trasversali quali OperaBhutan, ovvero Acis and Galatea di Georg Friedrich Händel nel cuore dell’Himalaya, Japan Orfeo, una rivisitazione del capolavoro di Claudio Monteverdi integrato al teatro Nōh, all’orchestra Gagaku e alla danza Nihon Buyo, e Mozart at Angkor-A Cambodian Magic Flute, fusion del capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart con le arti performative cambogiane. Nell’ambito del sociale ha rappresentato Amahl e gli ospiti notturni di Giancarlo Menotti al carcere minorile Pagliarelli di Palermo. Dal 2017 al 2020 è stato Direttore Artistico del Teatro Verdi di Pisa. Molto vasta è l’attività didattica in Italia e all’estero di Vizioli, che ha collaborato con Bloomington Indiana University, Cincinnati University, El Paso Utep University, l’Università di Pisa, la Sapienza di Roma, l’Università di Stavanger, la Fondazione Giorgio Cini e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università di Ginevra, la Società Nazionale di Scienze Lettere ed Arti in Napoli, l’Università D’Annunzio di Pescara. Diverse tesi di laurea sono state scritte sulle sue regie. Nel 2024 esce il volume Suonare il palcoscenico, conversazioni sulla regia lirica con Stefano Vizioli, a cura di Olga Jesurum, Artemide editore.
Diplomata al Conservatorio di Napoli, Valentina Varriale ha iniziato molto giovane la carriera come solista e nel 2004 ha vinto la Prima Edizione del Concorso Internazionale di Musica F. Provenzale della stessa città. Dal 2011 al 2015 vince i seguenti concorsi lirici: Primo Premio all’unanimità al Concorso Internazionale Puccini (2012) di Torre del Lago, il Premio Internazionale Santa Chiara – Sez. Musica Sacra (2014), Primo premio al Concorso Benvenuto Franci di Pienza (2010 e 2014), il Primo Premio al Vincenzo Bellini di Caltanissetta (2011), e in giugno 2015 arriva la vittoria al celebre Concorso Toti Dal Monte, che le permette di debuttare in Don Giovanni di Mozart nel ruolo di Donna Anna. Si è perfezionata con Mirella Freni, Lella Cuberli, Raina Kabaivanska, June Anderson and Maria Ercolano. Oltre al repertorio lirico di tradizione, Valentina affronta parallelamente i principali ruoli di spicco dell’opera barocca, classica e preromantica, con un’attenzione particolare al periodo da Mozart a Cherubini e Spontini e collabora con diversi ensembles e orchestre da camera e sinfoniche. Tra le sue prime esperienze, incarna con successo il ruolo di Armindo nella Partenope di Haendel al Festival di Beaune, alla Cité de la Musique, nei Teatri di Ferrara e Modena, esperienze che saranno seguite da numerosi altri inviti sulle scene internazionali. Il suo primo ruolo all’inizio della sua carriera in Barbarina al Théâtre des Champs Elysées a Parigi, è seguito da Rosilda in Ottavia restituita al trono di Scarlatti, Zeza in Alidoro di Leonardo Leo al Teatro Valli di Reggio Emilia e al Mercadante a Napoli, Albina in La Salustia di Pergolesi al Festival di Montpellier in coproduzione con il Festival Pergolesi Spontini prima di affrontare i ruoli del repertorio più tardo romantico in vari teatri e sale europee. Ha collaborato con direttori quali Jordi Savall, nella realizzazione dei Vespri della Beata Vergine di Monteverdi con Peter Kopp, in numerosi festival europei. (Edimburgo, Salisburgo, Dresda, Cremona, Jesi, Napoli, Torino Mito etc..). Il Maestro Piovani l’ha invitata per Padre Cicogna, presentato al Petruzzelli di Bari e trasmesso alla RAI nella stagione 2013/14. Ha registrato per Opus 111 (Cavalli), Eloquentia (Provenzale), Glossa (Caresana), Berlina Classic (Galuppi/Latella/Bertoni), Brilliant (Haendel), Stradivarius (Scarlatti), Brilliant (Pergolesi). Successivamente Raina Kabaivanska l’ha scelta per l’Accademia di Alto perfezionamento a Modena dove si è perfezionata con Maria Ercolano. Tra il 2015 e il 2017 interpreta con successo diversi ruoli maggiori all’Opera di Roma: Anna Kennedy (Maria Stuarda e Maria Stuarda cover), Madame Cortese (Viaggio a Reims), Anna (Nabucco) nell’estate e debutta nel ruolo di Violetta (Traviata). Nella stagione 2017/2018 Valentina Varriale è Lisa in Sonnambula (dir. S. Scappucci) a Roma, riprende Violetta in giugno (direzione Abel, Mariani) a Caracalla e in Giappone, cui segue nell’autunno 2018, il ruolo di Contessa Almaviva in Nozze di Figaro con direzione di Stefano Montanari e Graham Vick. Ha anche registrato un album Soirées Musicales con opere da camera di Rossini. Nel 2019, in gennaio, interpreta nuovamente Violetta all’Opera di Roma, che riprende in seguito in estate, a Caracalla, e successivamente Donna Anna in Don Giovanni con direzione di J. Rhorer/ Graham Vick, nell’ autunno 2019. In maggio 2021 è solista di una Cantata della compositrice Silvia Colasanti con l’Orchestra G. Verdi di Milano diretta da Alondra de la Parra. Interpreta Eva nell’oratorio di Avondano La Morte di Abel all’Arsenal di Metz nel 2022. In gennaio dello stesso anno è Lisa in Sonnambula al San Carlo di Napoli accanto Jessica Pratt, Francesco Demuro e Alexandre Vinogradov. Valentina interpreterà Donna Anna in Don Giovanni al Teatro Comunale di Bologna in maggio 2024 con direzione di Martijn Dendievel e Alessandro Talevi. Debutta il ruolo di Magda in La Rondine al Teatro di Novara nell’autunno 2024.
Nofar Yacobi è la vincitrice del 1° Premio del Concorso Internazionale di Canto Spazio Musica 2021, del 1° Premio del Concorso Lirico Internazionale Rita Gorr 2022 e del Respighi Prize 2023. Alumna dell'Israeli Opera Meitar Studio Program, del Calgary Opera Emerging Artist Program e del Rebanks Family Fellowship & International Performance Residency Program presso la Glenn Gould School del Royal Conservatory di Toronto. Si è laureata alla Buchman-Mehta School of Music dell'Università di Tel-Aviv e ha ricevuto le borse di studio dell'AICF (America Israel Cultural Foundation), della Buchman-Mehta e della Eli Leon, nonché le sponsorizzazioni della Sir Jack Lyons Charitable Trust e della Azrieli Foundation. Ha debuttato con il ruolo di Regina della Notte in Die Zauberflöte, produzione della Komische Oper Berlin con regia di Barrie Kosky, all'Israeli Opera e con il ruolo di Najade in Ariadne auf Naxos al Teatro Comunale di Bologna, spettacolo coprodotto dal Teatro Massimo di Palermo e dal Teatro La Fenice di Venezia con la regia di Paul Curran. Nella stagione 2022/2023 Nofar ha cantato la Regina della Notte alla Volksoper di Vienna, Olympia in Les Contes d'Hoffmann e Regina della Notta al Gärtnerplatztheater di Monaco di Baviera e Amore in Orfeo ed Euidice al Teatro Massimo di Palermo. Tra i suoi impegni passati figurano esibizioni all'Opera di Israele, alla Koerner Hall, alla Canadian Opera Company, alla Canadian Broadcasting Corporation, all'Eilat Chamber Music Festival, all'Abu-Gosh Music Festival, al 21C New Music Festival, al Toronto Jewish Music Festival, al Festival Spazio Musica, all'Opera di Calgary, con l'Orchestra Sinfonica di Richmond, l'Orchestra Sinfonica di Gerusalemme, l'Orchestra Sinfonica di Haifa, l'Orchestra Sinfonica di Ra'anana, l'Orchestra Sinfonica di Rishon-LeZion, l'Orchestra da Camera dell'Accademia di Toronto e il Glenn Gould New Music Ensemble. Ha registrato per la Disney Pictures la versione ebraica de La Bella e la Bestia (2017) ed è l'ideatrice del Progetto di Solidarietà Musicale, in collaborazione con la RAI, che coinvolge 500 musicisti e 55 teatri d'opera e istituzioni culturali in tutto il mondo come risposta musicale alla pandemia globale.
Il tenore messicano-americano Galeano Salas si laurea presso l'Università di Houston, la Yale University e consegue un Diploma d'Artista presso l'Academy of Vocal Arts. Inoltre, completa due anni come membro della Bayerische Staatsoper Opernstudio ed è apprendista presso la Santa Fe Opera, la Central City Opera e la Wolf Trap Opera Company negli Stati Uniti. Ottiene numerosi premi, tra cui il Grand Prix e il Premio del Pubblico al III Concorso Internazionale di Canto Éva Marton a Budapest, i primi premi allo Stella Maris International Voice Competition, al 28ème Concours de Chant de Marmande, al VI Concurso Internacional de Canto, Alfredo Kraus e il Top Prize al Gerda Lissner Foundation International Voice Competition 2016. Recenti impegni lo vedono debuttare come Chevalier des Grieux in Manon di Massenet al Teatro Municipal de Santiago di Cile, Alfredo ne La Traviata di Verdi a Vienna, Arvino ne I Lombardi alla prima crociata di Verdi con l'Orchestra Sinfonica della Radio di Monaco, Don José in Carmen al Teatro Municipal de Santiago. Recentemente interpreta Camille de Rosillon ne La Vedova allegra al Teatro Colón, a e Rodolfo ne La Bohème di Puccini al Teatro Regio di Torino e al Maggio Musicale Fiorentino, Alfredo in Die Fledermaus di Strauss e Rodolfo ne La Bohème di Puccini alla Semperoper di Dresda. Per quanto riguarda il repertorio sinfonico, esegue i Carmina Burana di Orff con l'Opera National de Bordeaux e la Messa di Gloria di Puccini, la Messa di Requiem di Verdi, lo Stabat Mater di Haydn, la Sinfonia n. 9 di Beethoven, il Requiem di Mozart e il Messia di Händel.
Enrico Casari ha studiato presso il Conservatorio di Verona, sua città natale, perfezionandosi poi con Augusto Vicentini, Ivo Vinco e Sherman Lowe. Ha inoltre approfondito la sua formazione musicale presso la Facoltà di Musicologia dell'Università di Pavia. Nel 2006, in seguito alla partecipazione al "Laboratorio Teatro Musicale del Settecento" di Enzo Dara, ha debuttato nel ruolo di Bastiano nel Bastiano e Bastiana di Mozart a Mantova. Ha inoltre vinto il 1° premio al "Concorso Internazionale di Canto Rinaldo Pelizzoni" a Parma ed è stato finalista al "Concorso Internazionale di Canto Città di Bologna". Agli inizi della sua carriera è stato membro dell’Opera Studio della Vlaamse Opera a Gent e dell’Opera Studio dell’Opéra National du Rhin di Strasburgo. Tra gli impegni alla Vlaamse Opera si segnalano la Petite messe solennelle di Rossini e La sonnambula di Bellini. Mentre era membro dell’Opera Studio a Strasburgo ha cantato: Louise (Le Noctambule) di Charpentier, Aladino e la lampada magica (ruolo del titolo) di Nino Rota, Macbeth (Malcolm) e Ariadne auf Naxos (Brighella), opera che ha poi cantato anche all'Opéra Royal de Wallonie di Liegi. A partire dal 2010 la sua carriera si è sviluppata a livello internazionale, con un'attenzione particolare ai repertori meno tradizionali. Gli impegni degni di nota includono: Věc Makropulos (Janek) di Janáček con la regia di Robert Carsen a Strasburgo e alla Fenice di Venezia; Die Zauberflöte (Tamino) all'Opéra de Rouen, al Palais des Beaux Arts di Bruxelles, all'Opéra Royal de Wallonie di Liegi e al Teatro Comunale di Bolzano; Kát'a Kabanová (Váňa Kudrjaš) di Janáček con la regia di Robert Carsen a Strasburgo e al Teatro Regio di Torino; Der Rosenkavalier (Valzacchi) a Strasburgo; Pagliacci (Peppe) a Liegi, Strasburgo, Metz e Montecarlo; Lucia di Lammermoor (Normanno) a Lille, Rouen, Limoges e Reims; Le roi Arthus (Lancelot) di Chausson a Strasburgo; La scala di seta (Dormont) di Rossini al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi; La gazzetta (Alberto) di Rossini al St. Moritz Opera Festival, all'Opera di Basilea e alla Israeli Opera di Tel Aviv; Manon Lescaut (Des Grieux) di Auber all'Opéra Royal de Wallonie di Liegi; Adriana Lecouvreur (Poisson) e I Puritani (Bruno Robertson) all’Opéra de Monte-Carlo. Ha inoltre inciso Fedora (Rouvel) di Giordano per Deutsche Grammophon, al fianco di Angela Gheorghiu e Placido Domingo. Nelle stagioni più recenti si segnalano: Salome (Narraboth) con Gianandrea Noseda e Robert Carsen al Teatro Regio di Torino ed in seguito al Teatro Filarmonico di Verona e al Teatro Comunale di Bologna; A Quiet Place (François) di Bernstein al Grand Théâtre de Luxembourg ed in tour in Olanda con Opera Zuid; Candide (ruolo del titolo) di Bernstein al Lithuanian National Opera and Ballet di Vilnius; Lucia di Lammermoor (Arturo) all'Opéra de Monte-Carlo; Le nozze di Figaro (Basilio) con Christophe Rousset a Liegi; Carmen (Remendado) all'Arena di Verona; Turandot (Pong) al Festival di St. Margarethen; Nabucco (Ismaele) al Teatro Nazionale di Brno; Die Fledermaus (Alfred) con Fabio Luisi al Teatro Carlo Felice di Genova; Ariodante (Odoardo) con la regia di Robert Carsen all'Opéra National de Paris; Madama Butterfly (Goro) e Il tabarro (Il Tinca) al Festival Puccini di Torre del Lago. Di particolare interesse i suoi debutti nel ruolo protagonistico di Živný in Osud di Janáček con la regia di Robert Carsen allo Janáček Brno International Festival e nel ruolo principale di Titta-Nane nella prima mondiale de Le baruffe di Giorgio Battistelli con la regia di Damiano Michielett, Mefistofele (Wagner/Nereo) di Boito e Ariadne auf Naxos (Brighella) al Teatro La Fenice di Venezia, Der Kaiser von Atlantis (Harlekin) di Ullmann al Teatro Filarmonico di Verona; Gianni Schicchi (Gherardo) all'Opéra de Monte-Carlo; Nabucco (Ismaele) al Teatro Nazionale di Brno e Turandot a Trieste (San Giusto). Il suo repertorio concertistico include:Die Schöpfung di Haydn e il Requiem di Mozart (Liegi); la Messa di Gloria di Puccini (Strasburgo); il Requiem di Verdi (tour belga con tappa al DeSingel di Anversa). Tra gli impegni futuri, si segnalano: La Rondine al Teatro Coccia di Novara; Otello al Teatro alla Fenice di Venezia; Lucrezia Borgia all'Opera di Roma; Nabucco all'Opera Theatre di Brno; Andrea Chénier al Teatro Regio di Parma; Roberto Devereux al Teatro San Carlo di Napoli e Ariodante all'Opéra National de Paris.
Nato a Bari, Italia, ha iniziato i suoi studi con Pietro e Lucia Naviglio e Barbara Rinero. Ha debuttato operistico al Teatro Petruzzelli di Bari, come Morales (Carmen) e Dottor Malatesta (Don Pasquale). Da allora è apparso come Sharpless (Madame Butterfly) al Teatro Lirico Cagliari, al Teatro Petruzzelli, al Teatro del Giglio di Lucca, al Teatro Goldoni di Livorno, al Teatro La Fenice di Venezia e al Teatro Sociale di Rovigo; come Figaro (Il Barbiere di Siviglia) al Vonnas Opera Festival di Lione, al Teatro di Ravenna, al Teatro Verdi di Trieste e al Teatro Petruzzelli; nel ruolo di Belcore (L'Elisir d'Amore) al Teatro La Fenice di Venezia e alla Royal Opera House Muscat; Lord Enrico Ashton (Lucia di Lammermoor) al Teatro Bellini di Catania; Marco (Gianni Schicchi) al Teatro Regio di Parma; Marcello (La Bohème) ed Escamillo (Carmen) al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Verdi di Trieste ea Udine; Silvio (Pagliacci) al Teatro Goldoni di Livorno, Parma e al Teatro Petruzzelli; Giorgio Germont (La Traviata) alla Fenice, Teatro Valli Reggio Emilia, Teatro Pavarotti di Modena, Teatro Sociale di Como, Teatro Donizetti di Bergamo, Teatro Ponchielli di Cremona e Teatro Grande di Brescia. Ha anche cantato Morales (Carmen) e Ping (Turandot) all'Arena di Verona; Zurga (Les Pêcheurs de Perles) al Teatro Verdi Trieste; Conte Gil (Il Segreto di Susanna) al Teatro San Carlo di Napoli; il ruolo del protagonista (Gianni Schicchi) al Teatro del Giglio di Lucca e al Teatro Alighieri di Ravenna. Fu anche Rigoletto al Teatro Maruccino di Chieti. I suoi impegni futuri includono Lescaut (Manon Lescaut di Puccini) al Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Alighieri di Ravenna e Teatro Pavarotti di Modena, e Giorgio Germont (La Traviata) al Teatro Comunale di Bologna.
Daniele Cusari dopo lo studio del pianoforte affronta il percorso del canto lirico parallelamente alla formazione universitaria nell'ambito della Fisica delle Particelle. Ha studiato con illustri cantanti, direttori d'orchestra ed insegnanti tra i quali Mauro Trombetta, Claude Tiolas, Paolo Vaglieri, Ivo Vinco, Francesca Patanè, Constanza Vatchkova, Simone Zampieri. Nel 1996 viene inserito nel Coro presso la Fondazione Arena di Verona. Ha vinto il Concorso Internazionale Primo Riccitelli nel 2009. Nello stesso anno è stato finalista ai concorsi internazionali di Basciano e Rolando Nicolosi di Roma. A seguire arrivano i primi ruoli da comprimario e solista in diversi teatri tra i quali si segnalano l'Arena di Verona, il Teatro dell'Opera di Montecarlo, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Coccia di Novara, il Teatro Pavarotti di Modena, il Teatro Comunale di Piacenza, il Teatro di Lugano, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro Fraschini di Pavia, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Verdi di Pisa. I ruoli debuttati comprendono Verdi (Attila, Zaccaria, Ramfis e il Re, Banco, Sparafucile e Monterone, Ferrando), Puccini (Colline, Zio Bonzo, Angelotti), Rossini (Don Basilio, Alidoro), Donizetti (Raimondo, Alfonso), Mozart (Sarastro, Commendatore, Masetto). Ha interpretato il basso solista nella Messa da Requiem di Verdi, il Requiem di Mozart e lo Stabat Mater di Rossini. Ha inciso La Clotilde di Carlo Coccia, Lo Spazzacamino di Antonio Portugal De Fonseca, il Requiem di Mozart e un intervento nel CD di arie verdiane di Jonas Kauffmann edito da Sony. Tra i prossimi impegni sarà Angelotti in una tournée nei principali teatri spagnoli, francesi e portoghesi.
tenore classe 97, si diploma in Canto con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio G. Verdi di Milano. Finalista del concorso G. Pasta nel 2022, finalista del concorso indetto dagli “Amici della lirica di Piacenza” nel 2024 e 2º Classificato al Concorso “Voce d’angelo” indetto dall’associazione Parma Lirica. Ha debuttato nell’opera di Viktor Ulmann “Der Keiser Von Atlantis” Come Arlekin e Ein Soldat presso l’Auditorium del Conservatorio di Parma. Dal 2023 è un corista del “Coro dell’Accademia della Scala”.
nato a Cagliari inizia gli studi musicali in giovane età approcciandosi al pianoforte, violino ed infine il canto. Inizia lo studio di quest’ultimo sotto la guida di P.Marrocu, attualmente seguito A. Mastroni. Nel 2021 entra nell’Accademia dei mestieri dell’opera Amo presso il Teatro Coccia di Novara. Nel 2021 vince il concorso “Fiorenza Cedolins” per l’avviamento alla carriera. Ha debuttato come protagonista al Teatro Coccia di Novara nel 2022 in un’opera in prima assoluta. L’anno successivo debutta in forma di concerto il Don Giovanni di Mozart. Ha debuttato presso il Teatro Marrucino di Chieti il quale lo ha visto come protagonista nel ruolo di Filiberto nell’opera “Il signor Bruschino” di Rossini. Nel 2023 vince l’audizione per l’Accademia Nazionale di Cagliari come allievo effettivo del soprano Luciana Serra. Ha frequentato numerose Masterclass di canto con illustri professionisti quali Bruno De Simone, Giovanna Donadini, Federico Longhi e Francesca Sassu; Il suo repertorio spazia dai ruoli del ‘700 Mozartiani al bel canto di primo ’800. Attualmente è impegnato nella stesura della tesi di laurea triennale in canto lirico presso il conservatorio di Gallarate G. Puccini.
Nel 2018 si diploma in pianoforte al conservatorio “L. Cherubini” di Firenze con il massimo dei voti e la lode. Inizia astudiare canto lirico privatamente nel 2015, per poi proseguire gli studi presso il conservatorio di Firenze, sotto laguida della docente Donatella Debolini. Si laurea nel 2022 con il massimo dei voti e la lode. Si perfeziona sotto la guidadi importanti esponenti del mondo della lirica, quali Maria Billeri, Gabriella Sborgi, Eva Mei. Si forma anche dal punto divista attoriale, frequentando singole masterclass, nonché il corso di teatro del Laboratorio Nove, presso SestoFiorentino. Nel luglio 2018 interpreta Doralba nell’opera “L’impresario in angustie” di Domenico Cimarosa, in occasionedel 43° cantiere internazionale d’arte di Montepulciano. Nel febbraio 2019 è Guendalina ne “L’importanza di essereFranco” di Mario Castelnuovo-Tedesco, in una produzione del Maggio Musicale Fiorentino, in collaborazione con ilConservatorio Cherubini, andato in scena al teatro Goldoni di Firenze. Nel settembre 2021 partecipa a “AtelierBelcanto” con i maestri Bruno De Simone e Alessandra Rossi, vincendo la borsa di studio WKO-Opera Pesaro,assegnata durante il concerto finale. Sempre nel settembre 2021, per “Quarna musica” interpreta “Quattro canzoni” diGiuseppe Garbarino, in prima esecuzione italiana. Nel luglio 2022, a Montespertoli, è Anita nell'operetta “L'acquacheta” (A. Novelli, G.Pietri). Nell'agosto 2022 è Elisabeth, in “Les enfants terribles” di Philip Glass, in occasione del GOOpera festival, sotto la direzione di Maurizio Colasanti e la regia di Aldo Tarabella. Nel novembre 2022 è al teatroPuccini di Firenze in “Ulisse/Giocasta”, uno spettacolo con testo e musiche di Alberto Savinio, con la regia di FedericoTiezzi. Ha collaborato con varie organizzazioni per la realizzazione di concerti ed eventi (Italian opera Florence, FabricaHarmonica, A.Gi.Mus Firenze, Foyer Amici della lirica). Nel 2023 interpreta la Regina della notte in “Magico Flauto”,unospettacolo AsLiCo, basato su “Il flauto magico” di W.A. Mozart, con la regia di Emanuela Dall'aglio, andato in scenapresso numerosi teatri italiani. Sempre con il teatro sociale di Como, interpreta Pamina e Papagena in “Flauto magico,una cronaca straordinaria”, con la regia di Davide Marranchelli. Nel settembre 2023 è tra i vincitori della IX edizione delconcorso lirico internazionale “A ruoli d'opera”, grazie al quale debutta nel ruolo di Cin ci là, nell’omonima operetta,presso il teatro Stella di Milano. Nel novembre 2023 è Lucia in Luce di Lammermoor, con la direzione di Aram Khacheh e la regia di Manuel Renga,andato in scena al Teatro Sociale di Bergamo.Nel maggio 2024 risulta vincitrice del premio Gennaro Cannavacciuolo, al miglior attore-cantante. Artista eclettica, si forma anche come regista d’opera e assistente alla regia, è infatti allieva dell’Accademia AMO, presso il teatro Coccia di Novara, per l biennio 2022-2024.
Francesca Mercuriali nasce ad Angera, sul lago Maggiore. Avviata allo studio del canto fin da giovanissima, ha iniziato il suo percorso musicale nel coro delle Voci bianche del Teatro alla Scala di Milano all'età di 8 anni, ricoprendo ruoli da solista come la seconda e terza apparizione nel Macbeth di Giuseppe Verdi, Cobweb in A Midsummer Night's Dream di Benjamin Britten e la Parson’s daughter in 1984 di Lorin Maazel.Dopo aver conseguito la laurea in Marketing dei beni culturali e una laurea specialistica in Tecnologie Informatiche, ha intrapreso studi musicali presso il Conservatorio Cantelli di Novara e successivamente presso il Conservatorio Cherubini di Firenze, conseguendo il diploma accademico di secondo livello nel luglio 2020.Ha debuttato nel 2017 come Susanna nell'opera Le Nozze di Figaro, messa in scena al Teatro della Società di Lecco. Negli anni ha interpretato ruoli da solista in produzioni che spaziano dal repertorio classico e barocco a quello contemporaneo, tra cui Capuleti e Montecchi (Romeo), Die Zauberflöte (Prima Dama), Gianni Schicchi (Nella), L’importanza di essere Franco (Cecily Cardew) e Il Filosofo di campagna (Lesbina).Nel 2021 è stata allieva dell’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici del Teatro Comunale di Modena. Nel 2022 ha debuttato come Cenerentola nell'omonima opera di Rossini durante la tournée italiana del progetto Europaincanto, spettacolo rappresentato in grandi teatri italiani, tra cui il Teatro Pergolesi Spontini di Jesi, il Teatro Vespasiano di Rieti e il Teatro San Carlo di Napoli.Dal dicembre 2023 è allieva dell’Accademia del Teatro Coccia di Novara, e nella stagione corrente è stata protagonista di due prime esecuzioni assolute: Il Brutto Anatroccolo di Salvatore Passantino (presso il Teatro Coccia) e I Salvatori della Mezzanotte di Daniele Furlati (presso il Teatro Pavarotti Freni di Modena).
Vincitrice del “Premio Nazionale delle Arti” nel 2019, consegue giovanissima la Laurea in canto con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio "Nino Rota" di Monopoli. Ha perfezionato il repertorio lirico frequentando l’Accademia del Teatro Coccia di Novara con il Soprano Paoletta Marrocu e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con il contralto Sara Mingardo. Dotata di voce estesa e versatile e di non comuni qualità interpretative, ha al suo attivo un repertorio che spazia dalla letteratura operistica a quella cameristica e sinfonica. Debutta Orfeo in Orfeo ed Euridice di Gluck presso il Teatro Lirico di Cagliari diretta da George Petrou, Tisbe nella Cenerentola di G. Rossini presso il Teatro Coccia di Novara diretta da Antonino Fogliani. Nel 2022, presso la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari, ha interpretato il ruolo di Charlotte nel Werther di J. Massenet diretta da Giampaolo Bisanti. E’ Mercedes nella Carmen di G. Bizet presso la Fondazione Arena di Verona sotto la direzione di Marco Armiliato nella stagione lirica 2022. Interpreta il ruolo di Leonarda nell’Aio nell’imbarazzo di G. Donizetti presso la Fondazione Donizetti di Bergamo. Nel 2023, presso il Teatro Comunale di Bologna, interpreta Adalgisa nella Norma di V. Bellini diretta da Pier Giorgio Morandi e Ragonde ne Le Comte Ory di G. Rossini diretta da Oksana Lyniv. Torna a vestire i panni di Mercedes nella Carmen di G. Bizet nel Teatro Politeama Greco di Lecce e reinterpreta il ruolo di Tisbe nella Cenerentola di G. Rossini presso il Teatro Duse di Bologna e presso il Teatro Galli di Rimini. Si evidenzia il debutto della “La voix humaine” di F. Poulenc nel 2024 nell’ambito del Festival Modena Belcanto. Debutta altresì nella Petite Messe Solennelle di G. Rossini, Scoiattolo ne Lo scoiattolo in gamba di N. Rota, Zita in Gianni Schicchi di G. Puccini e, per la contemporanea, il ruolo di Luna nell'opera De due ne famo una al Teatro Coccia di Novara, Gaia in Zuppa di sasso presso la Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi. Tra i prossimi impegni il ritorno nei panni di Tisbe nella Cenerentola di G. Rossini presso il Teatro Olimpico di Vicenza e i debutti di Female Chorus in The Rape of Lucrezia di B. Britten presso la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari e di Begonia per l’opera “Der junge Lord” presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Nato a Carrara, è diplomato al Liceo Classico. Dopo studi di danza in Italia, Londra, New York e Parigi, ha lavorato in Italia come ballerino, coreografo e insegnante. Come danzatore si è esibito con molte compagnie di balletto: Balletto Italiano di Carla Fracci, Biennale di Venezia, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Opera di Firenze, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Carlo Felice di Genova, Rossini Opera Festival di Pesaro. Per diciotto anni è stato danzatore al Teatro Massimo Bellini di Catania. Nel 1994 riceve il Premio Internazionale ‘’Il Paladino’’ per la coreografia. Dal 1995 al 1998 è coreografo del Teatro Rendano di Cosenza, per Adriana Lecouvreur, Traviata, Un Ballo in Maschera, Arlesiana, Rigoletto, Trittico Poulenc. Come coreografo e assistente alla regia ha lavorato in Italia, Austria, Spagna, Slovenia, Corea, Ecuador, Francia, Cile e Brasile, per produzioni di Falstaff, La Rondine, Turandot, Madama Butterfly, Tosca, Bohème, Nabucco, Don Pasquale, I Puritani, La Sonnambula, L’italiana in Algeri ed altre. Dal 2001 al 2003 è coreografo del Puccini Opera Festival di Torre del Lago. Nel 2002 negli Stati Uniti con la Baltimore Opera Company è coreografo e aiuto regista per Rigoletto e Lakmè. Torna negli Stati Uniti (2013) a Charleston per lo Spoleto Festival U.S.A come coreografo e assistente alla regia per "Le Villi" di Giacomo Puccini e ‘’Mese Mariano’’ di Umberto Giordano, e nel 2015 con la prima esecuzione in tempi moderni della ‘’Veremonda’’ di Francesco Cavalli. Da molti anni collabora come assistente e coreografo con il Regista Stefano Vizioli per cui ultimamente ha firmato tra altre, le coreografie de ‘’Le Prophète’’ di Meyerbeer al Théatre du Capitole a Toulouse, de ‘’La Forza del Destino’’ al Teatro Municipal di Santiago del Cile e de ‘’La Dori’’ di Antonio Cesti per Innsbruck Festival of Early Music.
Cristian Taraborrelli è un artista eclettico, capace di trasformare ogni palcoscenico in un luogo di magia e innovazione. Nato a Roma nel 1970, la sua carriera abbraccia una varietà straordinaria di forme artistiche, dai grandi teatri d'opera alle installazioni multimediali, dalle scenografie teatrali ai progetti di rigenerazione urbana. La sua capacità di coniugare l'arte visiva con le tecnologie all'avanguardia lo rende una figura unica nel panorama artistico contemporaneo. Sin dagli inizi della sua carriera, Taraborrelli ha dimostrato una propensione naturale per la sperimentazione e l'innovazione. Nei primi anni '90, le sue collaborazioni con Giorgi Barberio Corsetti lo vedono impegnato in progetti di teatro di ricerca, contribuendo con scenografie e costumi che sfidano le convenzioni tradizionali. L'opera "Il processo di Kafka", che gli vale il Premio Ubu nel 1999, rappresenta uno dei primi momenti di riconoscimento del suo talento. La sua carriera è costellata di premi e riconoscimenti, a testimonianza della sua continua ricerca di perfezione artistica. Nel 2006 riceve il Premio Franco Abbiati della Critica Musicale Italiana, mentre nel 2009 ottiene il Prix du Syndicat de la Critique per la migliore scenografia di "Gertrude (le Cri)" di Howard Barker in Francia, opera che viene anche nominata per il prestigioso Premio Molière. Ma è nel campo dell'opera lirica che Taraborrelli esprime al meglio la sua visione artistica. La sua prima regia al Festival Pergolesi - Spontini di Jesi nel 2003 con "Lalla Rukh ovvero Guancia di tulipano" è una dichiarazione d'intenti: unire la tradizione dell'opera con le nuove tecnologie. Questa visione si concretizza ulteriormente nel 2012 con l'evento Intercoiffure a Cinecittà, dove il video mapping si fonde con la performance dal vivo di un soprano, creando un'esperienza visiva e uditiva senza precedenti. Il 2014 segna un altro punto di svolta con "Avanti, Striding Forward", uno spettacol multidisciplinare che celebra l'Italia e le sue arti attraverso un uso innovativo della tecnologia. La capacità di Taraborrelli di trasformare ogni rappresentazione in un'esperienza immersiva lo rende un punto di riferimento nel campo degli eventi multimediali. Nel 2015, con la regia di "La Jura" di Gavino Gabriel, Taraborrelli dimostra ancora uvolta la sua capacità di riportare in vita composizioni rare e inedite, con una messa in scena che coniuga storia e modernità. La sua regia di "Il colore del sole" di Lucio Gregoretti nel 2017 al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena è un esempio brillante di come l'arte contemporanea possa dialogare con le tradizioni letterarie e musicali. Recentemente, la sua regia e scenografia per "Pagliacci" al Teatro Carlo Felice d Genova rappresentano l'apice della sua carriera, introducendo per la prima volta nell'opera lirica la realtà aumentata. Questo approccio innovativo non solo amplia i confini dell'esperienza teatrale, ma apre nuove possibilità per il futuro dell'opera. Non meno importante è il contributo di Taraborrelli al di fuori del teatro e dell'opera. Il progetto di rigenerazione dell'Acquario di Genova nel 2016, premiato con il Bea Award per il miglior evento educativo, e l'inaugurazione del museo "La Città dei Bambini e dei Ragazzi" a Genova nel 2022, testimoniano la sua capacità di applicare le sue competenze artistiche a contesti educativi e culturali, creando spazi che stimolano la curiosità e l'apprendimento attraverso l'interazione sensoriale. In conclusione, Cristian Taraborrelli è un maestro dell'arte scenica e della tecnologia, capace di trasformare ogni progetto in un'opera d'arte completa. La sua capacità di fondere tradizione e innovazione, di creare esperienze immersive e di lavorare a livello internazionale lo rendono una figura di spicco nel panorama artistico contemporaneo, un vero innovatore del nostro tempo.
Inizia la sua attività teatrale disegnando costumi per diversi spettacoli d' Opera al Teatro Vittorio Emanuele di Messina: “Rita“ di Donizetti (1995) “Cavalleria Rusticana “ e "Pagliacci" (1997), ”Norma” di Bellini (1998), ”La Sonnambula” di Bellini, regia di Francesco Calogero; “Don Giovanni“ (2001) e “Così Fan Tutte”( 2002) di Mozart, regia di Francesco Torrigiani. Ha firmato i costumi per la prima messa in scena italiana di "My Fair Lady" di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, (2001), diretta da Massimo Romeo Piparo, ricevendo una candidatura al premio IMTA per i migliori costumi. L’incontro con il regista Giorgio Barberio Corsetti ha portato alla creazione di spettacoli prestigiosi sia in Italia che all’estero. Tra questi spiccano: "La Pietra del Paragone" di Gioacchino Rossini al Teatro Regio di Parma e al Théâtre Châtelet di Parigi (2014); "Macbeth" di Giuseppe Verdi al Teatro alla Scala di Milano (2013); "Belle Hélène" di Offenbach al Théâtre Châtelet di Parigi (2015); e "Don Carlos" di Giuseppe Verdi al Teatro Mariinsky (2012). Collabora con Cristian Taraborrelli, creando I costumi per vari spettacoli teatrali ,opere liriche,da lui dirette: "Il Colore del Sole", su libretto di Andrea Camilleri e musica di Lucio Gregoretti al Teatro Comunale "Luciano Pavarotti "di Modena (2017); "La Jura" di Gavino Gabriel al Teatro Lirico di Cagliari (2015); "La Sonnambula" di Vincenzo Bellini al Teatro delle Muse di Ancona (2019; "I Pagliacci" di Ruggero Leoncavallo al Teatro Carlo Felice di Genova in collaborazione con Rai Cultura nel 2021. Per la regia di Stefano Vizioli crea i costumi per "La Rondine" di Giacomo Puccini, Febbraio 2024, Teatro Filarmonico di Verona (coproduzione Teatro Coccia di Novara).
Sono nato a Latina, mi sono laureato in Psicologia e ho iniziato a lavorare in teatro a 16 anni nella compagnia “Il Baule”. Fino al 1996 ho lavorato in prosa per poi debuttare nell'opera lirica come Lighting Designer. Dal 2000 ho disegnato le luci per il Maestro Pier Luigi Pizzi spaziando dal repertorio classico a quello moderno e contemporaneo. Ho lavorato col Maestro Werner Herzog in Die Zauberflöte, Der Fliegende Holländer e I due Foscari. Con il Maestro Giorgio Marini ho disegnato le luci per I Capuleti e i Montecchi e in prosa per Occhi Felici e I Gemelli. Con il Maestro De Simone ho inaugurato la riapertura del teatro Petruzzelli con Turandot. Nella danza ho disegnato le luci per Kitonb, per gli allestimenti di Luca Veggetti e per alcuni spettacoli di Roberto Bolle. Ho illuminato La Madonna dei Pellegrini del Caravaggio e varie mostre a Roma, Rimini e Forlì. Con l’architetto Caputo, ho realizzato originali creazioni quali il “Panteon Veneto”, la Sala Luzzatti, l’esposizione dell’artista Zhong Biao e l’illuminazione della facciata dell’Hotel Ca’ Sagredo sul Canal Grande a Venezia. Ho ideato e messo in opera la nuova illuminazione della chiesa dell’Immacolata Concezione a via Veneto a Roma e l’affresco di Santo Stefano a Martellago. Nel 2016 con la regia di Lorenzo Amato e le scene di Ezio Frigerio ho realizzato le luci per Norma al San Carlo di Napoli e di Butterfly ad Astana. Sempre al San Carlo ho allestito Butterfly con la regia di Pippo Delbono e Aida di Franco Dragone. Con la regia di Amos Gitai, le scene di Dante Ferretti e i costumi di Gabriella Pescucci ho allestito a Napoli Otello di Rossini. Nel 2017 Con la regia di Deda Colonna ho allestito Didone Abbandonata a Firenze. Con la regia di Marco Gandini, ho allestito Boheme a Seoul. Con le scene di Nicola Rubertelli, ho allestito il trittico di Mozart a Dubai. Ho allestito la mostra J.P. Velly in Palazzo Poli a Roma. Dal 2016 insegno Linghting Design presso l’accademia d’arte RUFA di Roma. Nel 2018 e 2019 ho collaborato agli allestimenti di Deda Colonna, Luca Veggetti (Kraanerg di Iannis Xenakis), Davide Livermore ( Turandot, Onegin, Don Carlo, Barbiere) e Raul Vasquez (La Sonnanbula di Bellini. Ho incontrato il maestro Stefano Vizioli nel primo allestimento di Werther e con il quale abbiamo anche allestito questa Rondine di Puccini.
Nel I atto, la scelta scenografica immerge lo spettatore in un'atmosfera glamour e nostalgica, una Parigi degli anni '50, dove i salotti di lusso si ispirano alla sensualità malinconica dei dipinti di Modigliani. Qui, la città si fa simbolo di un'eleganza decadente, un mondo che richiama il sogno, ma allo stesso tempo rivela un senso di alienazione, come nei personaggi delle opere di Sartre e Camus. I colori freddi del bianco e nero evocano il piumaggio della rondine, simbolo di libertà e migrazione, ma anche del ritorno ciclico e della nostalgia. Questo contrasto cromatico, tipico degli anni '50 e '60, oltre a richiamare il glamour cinematografico del periodo, diventa anche metafora della dualità tra sogno e realtà, luce e ombra, vita e morte. Il bianco e nero, in quegli anni, era associato all'estetica della Nouvelle Vague, dove cineasti come Godard e Truffaut lo utilizzavano per esprimere l’alienazione e la ricerca di identità in un mondo moderno e disorientante. Nel II atto, la scenografia diventa più astratta e simbolica: il "volto dormiente", una grande scultura, rappresenta i desideri inespressi, un tema comune nella narrativa del primo Novecento, come nei sogni frammentati e misteriosi di Proust. Questo volto, evocativo della tradizione surrealista di artisti come Dalí, si trasforma sotto l'effetto di luci e ombre, sospeso tra il reale e l'onirico, proprio come un locale fumoso parigino frequentato dagli esistenzialisti. La scena richiama la dimensione intima dei romanzi di Simone de Beauvoir, dove le luci soffuse della notte si fondono con la complessità emotiva dei personaggi. Nel III atto, spoglio la scena da ogni eccesso, adottando una stilizzazione che permette di concentrarsi esclusivamente sui sentimenti dei protagonisti. Questa scelta si ispira all'estetica minimalista dell'arte di Magritte, dove la forma pura e raffinata amplifica l'intensità emotiva. Come in un romanzo di Virginia Woolf, il pubblico è chiamato a osservare i minimi dettagli: gli sguardi, i gesti, le sofferenze silenziose che riempiono il vuoto intorno ai due amanti. L'essenza del dramma si manifesta così, nella sua forma più pura, senza bisogno di ulteriori ornamenti.