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Molto liberamente ispirato a
L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI di Jean Giono

Di Francesco Niccolini
Con Simona Gambaro
Regia Francesco Niccolini e Luigi D'Elia
Oggetti scenici Luigi D’Elia e Simona Gambaro
Luci Luca Telleschi
Musiche di Bevano Est e Antonio Catalano
Produzione INTI
con il sostegno di
Catalyst-Teatro Corsini Barberino di Mugello e Giallo Mare Minimal Teatro Empoli nell'ambito del progetto "Residenze" Art. 43 Mibact-Regione Toscana.

Durata 55’
Dal 6 ai 10 anni
Teatro di narrazione
Costo biglietto €7,00

Ai giardinieri di Dio
ma anche ai giullari di Dio
e ai messaggeri di Dio


Storia d'amore e alberi è stato il primo spettacolo che Francesco Niccolini e Luigi D'Elia hanno realizzato insieme e per dieci anni Luigi D'Elia lo ha portato in tournée per centinaia di repliche in tutta Italia, provocando un fenomeno eccezionale di miniforestazione diffusa grazie all'opera di migliaia di bambini che sono stati coinvolti – grazie allo spettacolo – nel gioco più importante che possiamo immaginare: piantare alberi.
A distanza di più di dieci anni dalla prima replica, datata 8 dicembre 2009, Luigi D'Elia lascia il testimone a Simona Gambaro per una nuova versione su misura. Così, a distanza di più di vent'anni dalla prima edizione di questo testo fortunatissimo (era il 1998), il protagonista dello spettacolo torna a essere una donna: nate infatti per Roberta Biagiarelli, passate sulla schiena di Luigi D'Elia, ecco che le ali del buffo angelo pasticcione protagonista di questa storia tornano sulle spalle di un'attrice, la bravissima e sorprendente Simona Gambaro.
Un piccolo uomo dal passo da pinguino ed elmetto rosso entra in sala, si aggira nello spazio vuoto, senza sapere perché è lì e cosa deve fare. È molto confuso, un po’ indispettito e soprattutto stracarico di oggetti che porta attaccati e dentro a uno zaino più grande di lui, tenuto insieme da legacci e ricordi. Non abbastanza carico, porta con sé pure una vecchia valigia recuperata chissà dove. Ma chi è?
Appena in quello spazio vuoto e buio si sente un po’ meno estraneo, con la sua strana andatura va verso il proscenio. È evidentemente emozionato: si ingarbuglia nei suoi ragionamenti, dialoga un po’ con i bambini e un po’ con un interlocutore immaginario non meglio identificato, eppure – quando parla – sa essere molto tenero, e ti vien voglia di ascoltarlo, tanto sembra indifeso e bisognoso di aiuto.
Finalmente trova il coraggio di confessare le sue disavventure e come un fiume in piena racconta, racconta… racconta di nuvole perdute, cieli e montagne, circhi, canarini, leoni e clown, ma soprattutto di un grande uomo, piccolo giardiniere di Dio, della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità: racconta di un uomo che piantava gli alberi. E dopo di lui, di una donna che indossava delle scarpe rosse molto belle ma troppo troppo troppo strette…
STORIA D’AMORE E ALBERI è liberamente ispirata al Romanzo di Jean Giono, L’UOMO CHE PIANTAVA GLI ALBERI, un piccolo libro del 1980 diventato nel tempo un racconto simbolo per la difesa della natura e l’impegno civile, un messaggio d’amore per l’albero e il suo valore universale.
Il romanzo racconta del solitario pastore Elzeard Bouffier che per amore comincia a piantare querce in una terra desolata e aspra e attraverso questa ostinata pratica quotidiana torna a essere felice.
Lentamente e meravigliosamente il mondo intorno a lui cambia come in una lenta e silenziosa rivoluzione.