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OPERA
LA CAMBIALE DI MATRIMONIO

Musica di Gioachino Rossini
Libretto Gaetano Rossi
Direttore Mirca Rosciani
Regia Alfonso Cipolla
Costumista Silvia Lumes
Sir Tobia Mill Ranyi Jiang (22/12)/Matteo Mollica (23/12)
Fannì Jayu Jin
Edoardo Milfort Nanxin Ye (22/12)/Davide Lando (23/12)
Slook Semyon Basalaev
Norton Franco Celio
Clarina Simona Ruisi
Allievi del progetto RossiniLab e European Opera Academy
Direttore RossiniLab e preparatore vocale Giovanni Botta
Maestro al Cembalo Yirui Weng
Orchestra del Teatro Coccia

Si ringrazia ITOF srl

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A dicembre La cambiale di matrimonio, di Gioachino Rossini sarà eseguita in forma semiscenica, in collaborazione con il Conservatorio Guido Cantelli con il cast degli allievi del progetto RossiniLab e European Opera Academy. Il RossiniLab è un modulo EOA fondato dal Maestro Giovanni Botta e si rivolge a cantanti che desiderano studiare e approfondire il proprio repertorio rossiniano. Lo scopo principale del modulo R-Lab è fornire agli studenti un approccio metodologico per eseguire e interpretare correttamente le arie rossiniane. Alla fine del workshop, gli studenti avranno quindi la possibilità di esibirsi davanti al pubblico nell'opera in forma di concerto con Orchestra al Teatro Coccia di Novara, partner ufficiale di R-Lab. Questa sarà anche un’occasione di scambio con gli allievi e i docenti dell’Accademia dei Mestieri dell’Opera del Teatro Coccia e di apertura verso scenari internazionali.
La cambiale di matrimonio, prima opera di un Rossini diciottenne, normalmente viene etichettata come farsa: forse in relazione all’imberbe età del suo compositore, forse per il semplice fatto che è tutta conchiusa in un unico atto. Ma che atto! È una quintessenza di invenzioni musicali e teatrali, una cornucopia di ironia e comicità che ne fanno un distillato preziosissimo di quella che sarà l’esplosione incontenibile del Rossini maggiore. Già il libretto di Gaetano Rossi è di rara sapienza teatrale che ridà linfa a una prolissa commedia di Camillo Federici, drammaturgo post goldoniano dagli ideali giacobini. I temi satirici vengono conservati tutti, ma calati in una macchina scenica serratissima che nella sfrenata creatività di Rossini diventano un intreccio di voci e di orchestra irresistibile. Portarla in scena è respirare teatro e musica, musica e teatro a pieni polmoni. E allora si è scelto di abbandonarsi a Rossini, di farsi prendere per mano da lui e di lasciarci trascinare nel suo gioco spumeggiante. Via ogni orpello, via ogni ambientazione, via ogni elemento scenico per lasciare liberi gli interpreti di dar corpo e soprattutto voce alle seduzioni, alla comicità rossiniana, per divertire divertendosi, per provare a pieno su se stessi il piacere del teatro: un piacere che, si spera, sia il più possibile contagioso e che dal palco s’irradi per tutta la platea (palchi compresi!).
Alfonso Cipolla
Gioachino Rossini scrisse la Cambiale di Matrimonio in pochissimi giorni,debuttando diciottenne, al Teatro San Moisè di Venezia nel 1810.L’opera in un atto unico è solo la prima delle cinque farse del Cigno di Pesaro,considerate vere e proprie “ Miniature Teatrali” “.La struttura è la stessa che ritroviamo nei suoi più grandi capolavori: Sinfonia o Ouverture seguita da numeri chiusi che includono arie solistiche,duetti e assiemi dove la grande vivacità fa da padrone,oltre a un finale lieto caratterizzato dallo scioglimento dell’intreccio drammaturgico.In queste pagine ritroviamo tutte le caratteristiche del suo stile,brillantezza ritmica e “crescendo Rossiniano” che fanno delle sue musiche un momento surreale a volte anche folle in perfetta sintonia con il teatro comico.Ci regala una strumentazione chiara e luminosa, usando già con perfetta padronanza il linguaggio contrappuntistico sopratutto ,nella sinfonia e nei concertati.L’invenzione melodica,apparentemente semplice,costruita in brevi frasi regolari spesso ripetuta è arricchita da note cromatiche che stupiscono l’ascoltatote diventando momento di sorpresa in un vortice di sensazioni leggere.Alla domanda ,che spesso viene rivolta al Direttore d’orchestra”Come vorrebbe restituire la lettura dell’opera?”Io rispondo “Come la vorrebbe il compositore, interpretando ogni piccolo segno ,è lui l’unico Grande Maestro :Gioachino Rossini”
Mirca Rosciani
Preservare e custodire quelle che potremmo definire le idee madri della grande costellazione dell’universo rossiniano è forse la ragione essenziale fondativa del RossiniLab che ho fondato e che dirigo all’interno del Conservatorio ‘Cantelli’ di Novara.
Caratteristica del RossiniLab, infatti, è la sua connotazione accademica Afam che costituisce un unicum nell’universo formativo con una vocazione internazionale e performativa.
Tra gli altri obbiettivi pragmatici ed ideali del RossiniLab è quello della custodia vissuta in maniera liberante ai fini della trasmissione alle nuove generazioni del lascito e dell’eredità rossiniana e con esse alcune chiavi per decriptarla. Custodire e offrire chiavi di accesso mi sembra che spieghino meglio la missione e la vocazione formativa del progetto.
In un mondo attraversato dal pluralismo assoluto e da un relativismo di fondo scettico verso qualsivoglia idea di proposta educativa e culturale eterodiretta penso sia doveroso tentare il tutto per tutto sfidando le riluttanze dei giovani studenti.
Il RossiniLab cercherà di ravvivare, attraverso un amore incondizionato all’opera del pesarese, la fiamma del desiderio di chi vorrà cimentarsi con dedizione e approfondimento serio al problema Rossini trasformandolo da oggetto di studio in oggetto di amore puro.
Il RossiniLab risponde infatti al tentativo di un approccio multiplo e polifonico su Rossini con la certezza inoppugnabile che tale compositore ha sue specificità irriducibili o non assimilabili ad altri stili ma che in ultima analisi non può essere solo un problema prassico.
Anche se il RossiniLAb si assume il compito di rispondere alla grande domanda che è quella di ‘Come cantare Rossini Oggi’, lo vuole fare attraversando i grandi snodi spirituali, metafisici e filosofici che permeano e innervano la grammatica vocale Rossiniana per poter delineare una risposta più esaustiva ed esauriente per la nostra contemporaneità e la sua complessità post-moderna.
Per rispondere alla domanda ‘Come Cantare Rossini oggi’ occorre volgersi dietro, al sotteso e alla costellazione dei significanti e significati profondi della grammatica generativa rossiniana e dei suoi stilemi topici peculiari per liberare tutte le potenziali traiettorie di senso che ha ancora questa musica per il nostro tempo. Rossini è un compositore per certi aspetti ultra moderno è lo è in virtù del fatto che la sua musica così densamente obbiettiva e rivelativa delle strutture ontologiche del reale sa fornire risposte esistenziali e metafisiche oltre che stimolare domande e opporre resistenza al nostro divenire immerso in una immemore accelerazione nichilistica. Rossini è eterno come lo è pienamente un classico, inesauribile, infinito ma profondamente nostro e per noi.
La ‘Cambiale di Matrimonio’ di Rossini del 1810 aprirà la strada del debutto del RossiniLab e della proficua sinergia con il Teatro ‘Coccia’.
La prima opera di Rossini è una metafora eloquente del suo genio che già sa librarsi potentemente tra le innocue trame del genere farsesco che si nobilita fino a divenire storia di archetipi umani la cui incarnazione vocale esige già di valicare i limiti del consueto e del già dato verso quell’altrove tecnico ed estetico rossiniano in virtù del quale il RossiniLab è voluto sorgere.
Giovanni Botta