L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai è nata nel 1994. I primi concerti furono diretti
da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli. Da allora all'organico originario si sono aggiunti molti fra i migliori strumentisti delle ultime generazioni.
Fabio Luisi è Direttore emerito dell’OSN Rai e Robert Trevino ricopre la carica di
Direttore ospite principale. James Conlon è stato il Direttore principale dall’ottobre
2016 al luglio 2020. Lo slovacco Juraj Valčuha ha ricoperto la medesima carica dal
novembre 2009 al settembre 2016. Jeffrey Tate è stato Primo direttore ospite dal 1998
al 2002 e Direttore onorario fino al luglio 2011. Dal 2001 al 2007 Rafael Frühbeck de
Burgos è stato Direttore principale. Nel triennio 2003-2006 Gianandrea Noseda è stato
Primo direttore ospite. Dal 1996 al 2001 Eliahu Inbal è stato Direttore onorario
dell’Orchestra.
Altre presenze significative sul podio sono state Carlo Maria Giulini, Wolfgang
Sawallisch, Mstislav Rostropovič, Myung-Whun Chung, Lorin Maazel, Zubin Mehta,
Yuri Ahronovitch, Valery Gergiev, Marek Janowski, Semyon Bychkov, Kirill Petrenko,
Vladimir Jurowski, Riccardo Chailly, Gerd Albrecht, Hartmud Hänchen, Mikko Franck,
Christoph Eschenbach, Daniele Gatti e Daniel Harding.
Grazie alla presenza dei suoi concerti nei palinsesti radiofonici (Radio3) e televisivi
(Rai1, Rai3 e Rai5), l’OSN Rai ha contribuito alla diffusione del grande repertorio
sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, con commissioni e
prime esecuzioni che hanno ottenuto riconoscimenti artistici, editoriali e discografici.
Esemplare dal 2004 la rassegna di musica contemporanea Rai NuovaMusica.
L’Orchestra tiene a Torino regolari stagioni concertistiche e cicli speciali; dal 2013 ha
partecipato anche ai festival estivi di musica classica organizzati dalla Città di Torino.
È spesso ospite di importanti festival in Italia quali MITO SettembreMusica, Biennale di
Venezia, Ravenna Festival, Festival Verdi di Parma e Sagra Malatestiana di Rimini.
Tra gli impegni istituzionali che l’hanno vista protagonista, si annoverano i concerti di
Natale ad Assisi trasmessi in mondovisione, le celebrazioni per la Festa della
Repubblica e il concerto di Natale al Senato.
Numerosi e prestigiosi anche gli impegni all’estero: oltre alle tournée internazionali
(Giappone, Germania, Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna, Canarie, Sud America,
Svizzera, Austria, Grecia) e l’invito nel 2006 al Festival di Salisburgo e alla
Philharmonie di Berlino, per celebrare l’ottantesimo compleanno di Hans Werner
Henze, negli ultimi anni l’OSN Rai ha suonato negli Emirati Arabi Uniti nell’ambito di
Abu Dhabi Classics nel 2011 e in tournée in Germania, Austria e Slovacchia,
debuttando al Musikverein di Vienna; ha debuttato in concerto al Festival RadiRO di
Bucarest nel 2012 e nel 2013 al Festival Enescu. L’Orchestra è stata in tournée in
Germania e in Svizzera nel novembre 2014, in Russia nell’ottobre 2015 e nel Sud
Italia (Catania, Reggio Calabria e Taranto) nell’aprile 2016. Infine ha eseguito la Nona
Sinfonia di Beethoven alla Royal Opera House di Muscat (Oman) nel dicembre 2016,
nel 2017 ha suonato alla Konzerthaus di Vienna e nel 2019 al Festival Dvořák a
Praga. Dal 2017 è l’orchestra principale del Rossini Opera Festival di Pesaro.
L’OSN Rai ha partecipato ai film-opera Traviata à Paris; Rigoletto a Mantova, con la
direzione di Mehta e la regia di Bellocchio, e Cenerentola, una favola in diretta,
trasmessi in mondovisione su Rai1. L’Orchestra si occupa, inoltre, delle registrazioni di
sigle e colonne sonore dei programmi televisivi Rai. Dai suoi concerti dal vivo sono
spesso ricavati cd e dvd. Molto articolata è anche la sua attività educativa, dedicata ai
giovani e giovanissimi, con spettacoli, concerti introdotti dagli stessi musicisti e
masterclass.
L'Archivio Musicale dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, ubicato
nell'Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, conserva un rilevante patrimonio di
documenti musicali e di interesse musicale. La sezione più preziosa è senza dubbio
quella dei manoscritti e rari: 152 documenti, tra lettere, partiture, incisioni, dagherrotipi,
che costituiscono un corpus di fonti molto rilevanti sotto il profilo storico-filologico.